La Inco si espande: prodotti innovativi e ricerca potenziata con la sede ampliata


Di seguito riportiamo l’articolo integrale pubblicato su la Gazzetta di Modena, inerente l’approvazione comunale relativa all’ampliamento dello stabilimento Inco di Pavullo Nel Frignano, ed il piano di sviluppo strategico per il futuro di questi nuovi spazi.

 

Il consiglio vota all’unanimità lo stabilimento da 4.600 metri. «Il patron del colorificio così saremo più competitivi».

Colorificio Inco: ampliamento stabilimento per la ricerca e produzione di pigmenti e inchiostriPavullo Nel Frignano (Modena). Quarto importante ampiamento industriale nel giro di tre anni a Sant’Antonio, a conferma del dinamico momento economico che sta vivendo il territorio pavullese.
Giovedì sera il consiglio è arrivato all’unanimità il via libera a uno strategico progetto che riguarda la Inco Industria Colori, in via Montebonello. Si tratta della costruzione di un nuovo edificio in adiacenza a quello esistente nell’area sud-ovest (zona Ceccarina), un procedimento disciplinato dalla legge regionale 24/2017 che comportando una variante aveva bisogno dell’ok del consiglio.
Su una superficie fondiaria di 2.300 metri, sorgerà un fabbricato di 4.600 metri su tre piani: uno interrato con il parcheggio per i dipendenti, uno seminterrato e uno esterno.

Specializzata da 33 anni nella produzione di pigmenti inorganici per la ceramica, con questo investimento la Inco punta non soltanto ad aumentare la produzione ma anche a inserirsi in un nuovo settore: la realizzazione di pigmenti inorganici da utilizzare anche per le decorazioni su vetro e plastica.
Cosa che comporta la creazione di un laboratorio da 400 metri in cui mettere a punto i nuovi prodotti.

«I nostri competitor mondiali sono ben strutturati, e per reggere la sfida bisogna innovare mantenendo salda la certezza di qualità» ha sottolineato Angelo Lami, fondatore e presidente della Inco, presente in sala con il direttore di stabilimento Alessandro Bellei.

«Questa operazione – ha tenuto a precisare – comporterà anche un aumento di posti di lavoro e lo sviluppo di professionalità estremamente qualificate: più operai ma anche più tecnici specialisti. E’ un passo molto importante per noi, ma con ricadute anche per il territorio. Siamo pronti a partire con i lavori subito in autunno con l’auspicio, se non sarà un inverno inclemente, di poter entrare già a primavera nel nuovo fabbricato».

Con un fatturato che supera i 33 milioni e una settantina di dipendenti, la Inco è una realtà d’eccellenza non solo nazionale. Ha due join venture in India (dal 1992) e in Russia (dal 2005), dove non da delocalizzazione ma una produzione specifica legata ai luoghi. Lami ha sempre tenuto moltissimo al radicamento pavullese e al dialogo con il territorio, testimoniato anche dalle numerose iniziative solidali che lo hanno visto, e lo vedono tuttora, impegnato, a partire dalle borse di studio per gli studenti.

«Grazie a Lami e a tutti gli imprenditori pavullesi che come lui continuano a mostrare attaccamento al territorio con importanti investimenti proiettati al futuro rimarca il sindaco Luciano Biolchini».

«Il polo di Sant’Antonio in questi anni ha avuto uno sviluppo senza precedenti – gli fa eco il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Daniele Iseppi, che ha seguito tutto l’iter autorizzativo – Da parte nostra abbiamo cercato di fare di tutto per agevolare progetti così importanti. Un ringraziamento particolare all’Ufficio Urbanistica non solo per il lavoro fatto ma anche per la capacità di confronto con gli imprenditori sulle scelte di pianificazione migliori per il territorio. E’ un aspetto che è stato apprezzato da tutti. Grazie anche al Consiglio per l’unanimità: è la riprova che la politica c’è quando si tratta di creare lavoro ed economia».

 

Articolo di Daniele Montanari, pubblicato sulla Gazzetta di Modena sabato 21 settembre 2019.


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